mercoledì 12 marzo 2014

IL DEGRADO MINORE

Da pochi mesi vivo in città, a Bologna, una realtà completamente diversa da quella in cui ho vissuto tanti anni. Vengo da un piccolo paese "ridente"(come definiscono tutti i paesi di questo genere le guide turistiche) sulla riva del lago d'Iseo. La prima cosa che vedevo ogni mattina era il lago e tanto verde.

Da due mesi la prima cosa che vedo al mio risveglio è il barbone che vive di fronte a casa, mi hanno detto che vive qui da tanti anni. E' il mio nuovo vicino di casa. Lo guardo, lo faccio ogni giorno, più volte, non riesco a non farlo, lo osservo nei suoi movimenti. Il portico è il suo tetto e i cartoni il suo appoggio, accanto a sè due borse bene ordinate contengono vestiti e non so che altro. Anche se non mi alzassi dalla sedia so che lui è lì, sento la  musica che esce dalla sua radiolina. 
Il cartone di vino e il bicchiere di plastica stanno sempre vicino a lui, il cartone termina presto, ma presto viene sostituito con uno nuovo . Spesso la sera arriva l'ambulanza, con pazienza e insistenza lo caricano e lo portano via, lo chiamano per nome,  ma lui la mattina è ancora al suo posto come chi deve timbrare il cartellino, puntuale. 

Se la famiglia è il luogo dove c'è l'amore, ognuno la può trovare dove meglio crede. Forse lui non ha mai avuto di meglio di quello che ha ora e  questo è tanto di più di quello che ha avuto. La gente lo conosce, lo saluta, gli parla, gli dà cibo, sigarette, qualche spicciolo. Questo posto è la sua casa, ormai tutto gli è famigliare. 

A Bologna sento spesso parlare di degrado,  è una bellissima città, tanta bellezza e tanta bruttezza, tanti profumi, e tanti odori, tanti rumori e tanta musica.  Un concentrato di tutto. Tante persone di diversi paesi e culture.
La realtà che vedo qui è molto diversa da quella che vedevo nel mio paese, ma è la realtà, per questo mi piace. E' una facciata sul mondo.

Nei paesi si è portati a nascondere i fatti perché lo spazio è piccolo, conta ancora quello che dice la gente, (che non deve sapere, non deve vedere), conta la bella casa, la bella auto, la bella famiglia, ma come in tutti i posti le cose che accadono sono le stesse.
Siamo nella società dell'apparenza, la facciata se non rientra negli standard è criticabile.

E' proprio guardando l'uomo di fronte che riesco a darmi una spiegazione su cosa è per me il degrado, rendendomi conto che lui è solo lo specchio di quello che mi sta intorno, del mio vissuto, di quello che mi è stato raccontato e di quello che non conosco.
Lui è solo la piccola parte visibile di ciò che è tanto ed è invisibile.

Luoghi che poeticamente e razionalmente dovrebbero essere il nostro rifugio, si trasformano nelle nostre prigioni, ma non sono criticabili perchè la loro facciata è decorosa.

Il degrado famigliare, luogo di tradimenti, di non rispetto e violenza domestica.
Il degrado nei luoghi di lavoro dove regnano invidie, mobbing e chissà che altro.
Il degrado dell'essere umano, con le sue dipendenze da psicofarmaci, alcool,  droghe, gioco..
Il degrado della politica.
Il degrado nei gesti e negli occhi degli esseri umani. 
Il degrado dei sentimenti.

Basta leggere il giornale, ascoltare le notizie con le cronache di ogni giorno, basta guardare nelle nostre vite che qualcosa di degradato c'è.

Mi alzo, lo guardo e capisco che lui siamo tutti noi ma forse, lui, è il degrado minore.





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