mercoledì 15 maggio 2013

IL BUDDHA SORRIDE. SEMPRE.

Chiang Mai. Gita fuori porta, verso i monte Doi Suthep.
Dopo tante curve e tanta nausea, sono arrivata al tempio montano del Doi Suteph, a 1080 metri di altezza.
Il tempio e' il Wath Pra That, dalla strada si puo' raggiungere con una funicolare o a piedi.
Nonostante i 38 gradi, forse 37 a questa altitudine, penso che la cosa migliore sia il metodo piu' lento, in genere e' quello che riserva sempre piu' sorprese. Bastano pochi passi in salita, per capire che la scelta e' giusta. Davanti a me una scalinata lunghissima (306 scalini), con due serpenti a sette teste, simbolo di protezione nel buddhismo, e due code che salgono fino all' ultimo gradiano, unione del cielo e terra, tutte formate da pietruzze colorate e luccicanti. Spettacolare la visione, angosciante la salita. Sapevo che sarei stata accolta da un'infinita' di Buddha sorridenti, ma il sorriso in quella scalata non sono riuscita a farlo uscire, ero tropo impegnata a pulirmi il sudore.
La fatica e' stata ricompensata. Il rumore delle campanelle appese ai templi mi rigenera in pochi istanti.
Nonostante il caldo, devo coprirmi per poter entrare nel tempio, la mia gonna e' troppo corta, prendo un pareo in prestito e mi tolgo le infradito per cominciare la visita.

Appena entro mi trovo di fronte a tantissimi Buddha dorati, decori, colori, fiori, gente, monaci, e un enorme chedi d'oro dove si dice sia sepolta la reliquia del Buddha. Per questo il What Pra That e' uno dei templi piu' venerati della Thailandia.
File di campane che possono essere suonate, monaci pronti a darti la bendizione e per finire, una terrazza da cui si puo' vedere Chiang Mai dall'alto.

Difficile da descrivere tanta bellezza. Come sempre da quando ho iniziato questo viaggio tra i templi, immersa tra tanta gente che prega, esegue i rituali, osserva, parla, ride, ho sempre respirato un'aria serena.

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