Osservo i luoghi di transito, le stazioni, gli aeroporti, luoghi di partenze e di arrivi, posti pieni di gente incontrata per caso.
Sguardi che si incrociano, pensierosi, incuriositi, indifferenti, frettolosi, sguardi casuali.
Mi piace il rumore che fanno le rotelle delle valigie trascinate, guardare le persone che aspettano, che si salutano, quelle che si abbracciano e si baciano, chi con tristezza per un addio, chi con gioia per un bentornato.
Luoghi di aspettative, per quello che si andrà a trovare, luoghi di delusioni per quello che non si è trovato. Non sono posti qualunque, sono concentrati di emozioni.
Scatto delle fotografie, a quelli che corrono, a quelli che attendono, a quelli che arrivano e che partono, per ricordarmi di sconosciuti che non incontrerò più, o che incontrerò senza nemmeno accorgermene.
pp.
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